Ipoglicemia
Il cervello è come un motore che lavora senza mai fermarsi, giorno e notte; di tutta la massa corporea costituisce solo il 2%, riceve circa 800 ml di sangue ogni minuto. Se si pensa che il cuore pompa 5,25 L/min ci si rende conto che più di un settimo di tutto questo sangue è dedicato al solo encefalo.
A rendere possibile questa ingente perfusione sanguigna dentro al cranio è una fittissima rete di capillari. Ognuno di essi contiene delle speciali strutture proteiche che funzionano da “dogane” per il sangue in arrivo; vengono designate nel loro insieme col nome di “barriera emato-encefalica”, e impediscono l’intrusione nel cervello della maggior parte dei virus e dei batteri. Le sostanze benefiche invece attraversano la barriera e si distribuiscono verso tutti i neuroni: la nostra materia grigia consuma circa il 60% del glucosio e il 20% dell’ossigeno di tutto il circolo sanguigno.
Il cervello è il principale responsabile delle funzioni cognitive umane, è costituito da circa 85 miliardi di neuroni, le cellule specifiche del sistema nervoso: sono circa un terzo di tutte le stelle presenti nella nostra galassia.
I neuroni sono cellule in grado di trasmettere le informazioni da un punto a un altro sotto forma di impulsi elettrici ad alta velocità.
Le funzioni del cervello sono tante, impossibili da elencare: ha un ruolo fondamentale nel controllo del respiro e dei movimenti, è responsabile di numerose attività involontarie del nostro organismo, genera pensieri ed emozioni e custodisce la nostra memoria.
Cervello: due curiosità
Il cervello è un organo complesso, fondamentale e, nondimeno, misterioso. Vediamo insieme alcune curiosità:
- Le informazioni che circolano nel cervello viaggiano a gran velocità, e possono arrivare anche a 430 km all’ora.
- Quando dormiamo, il cervello è attivo come quando siamo svegli, e svolge alcune attività fondamentali di housekeeping, come quella di “eliminare” i rifiuti, ossia le scorie del metabolismo cerebrale della veglia, oppure riorganizzare le tracce di memoria e le emozioni.
Quindi il cervello si nutre attraverso il sangue di:
- Ossigeno
- Glucosio
- Aminoacidi
- Grassi, Sali e Vitamine
- Corpi chetonici (acetone prodotto di combustione dei grassi; se facciamo mangiamo molto poco o facciamo “diete chetogeniche” intossichiamo il nostro cervello con questi prodotti di scarto
Se si chiude qualche vaso cerebrale si crea un danno più o meno grave con mancanza di tutti i nutrienti descritti che si chiama IPOSSIA o ISCHEMIA; se il territorio è piccolo vi sono disturbi lievi ma talvolta progressivi; se è colpita una ampia zona del cervello si crea l’ICTUS.
Se manca lo zucchero manca un solo nutriente e si chiama IPOGLICEMIA; che scuote il cervello come una scarica elettrica con disturbi percepiti che costringono la persona ad assumere zucchero; in questo caso il danno è reversibile……ma attenzione!!!!! RIPETUTE IPOGLICEMIE, specie nell’anziano che magari ha problemi circolatori, il danno può causare ISCHEMIA CEREBRALE!!!!!!
Che cos’è l’ipoglicemia?
Per ipoglicemia si intende un valore di glicemia inferiore a 70 mg/dl.
L’ipoglicemia può essere classificata in tre gradi:
- Grado lieve: caratterizzato dalla sola presenza di sintomi adrenalinici che il paziente riesce a gestire in autonomia.
- tremore
- sudorazione profonda
- fame
- palpitazioni
- pallore al volto
- ansietà
- Grado moderato: ai sintomi adrenergici si aggiungono quelli neuroglicopenici ; ma anche in questo caso il paziente riesce a gestire la situazione.
- stanchezza
- sonnolenza
- capogiro
- cefalea
- difficoltà a parlare
- cambio umore
- visione offuscata
- Grado grave: lo stato di coscienza del paziente è alterato ed è pertanto necessario l’aiuto di altre persone.
- perdita di coscienza
- difficoltà motorie
Perché succede?
- Hai saltato un pasto.
- Hai fatto tanto esercizio senza mangiare
- Se sei diabetico, hai preso troppa insulina o farmaci.
- Hai bevuto troppo alcol a stomaco vuoto
La causa più frequente dell’ipoglicemia è legata all’assunzione di farmaci per curare il diabete, detti quindi ipoglicemizzanti.
I pazienti più a rischio sono quelli che assumono insulina. In questo caso le cause possono essere:
- Minor apporto alimentare rispetto alle abitudini e alla terapia in corso.
- Saltare i pasti.
- Errori nell’assunzione della terapia in termini di dosaggio o di distanza rispetto ai pasti.
- Attività fisica intensa non programmata o programmata senza un adeguato apporto alimentare.
- Assunzione di bevande alcoliche a digiuno.
Esistono altre cause, alcune molto rare, di ipoglicemia che il vostro medico di fiducia può individuare
Come prevenire l’ipoglicemia?
Purtroppo, non è semplice. Nelle rare forme non causate da farmaci spesso l’unico rimedio è assumere cibi frazionati (ma frequenti). Viceversa nelle forme secondarie a farmaci bisogna sempre avere presente che può succedere e perché, e che può avvenire anche in assenza di sintomi. Ogni centro diabetologico fornisce comunque la necessaria terapia educazionale per gestire al meglio questo problema.
Diagnosi
La misurazione della glicemia consente di ottenerne i valori e scoprire l’eventuale presenza di ipoglicemia.
Trattamenti
In presenza di ipoglicemia è consigliabile:
- Sospendere qualunque attività e sedersi.
- Se si è alla guida, fermarsi immediatamente.
- Rilevare la glicemia, se possibile.
In caso di ipoglicemia lieve o moderata: la regola del 15’.
“Il trattamento dell’ipoglicemia lieve-moderata richiede introduzione di zuccheri semplici, facilmente e rapidamente assorbibili dall’organismo. Ma attenzione, no a dolci elaborati, torte, cioccolato, brioche!
La correzione si basa sulla ‘regola del 15’:
- assunzione di 15 g di glucosio: 3 cucchiaini/3 bustine/1 cucchiaio grande da tavola di zucchero sciolti in acqua oppure 125 ml di bibita zuccherata, ottima la coca-cola, succo di frutta zuccherato oppure 1 cucchiaio di miele;
- rivalutazione della glicemia dopo 15 minuti; ripetizione del trattamento fino al raggiungimento di due glicemie > 100 mg/dl a distanza di 15 minuti una dall’altra. Per il mantenimento del tasso glicemico si consiglia l’assunzione successiva di 50 g zuccheri complessi (50 g di pane, 1 pacchettino di cracker/biscotti, 1 frutto)”.
Ipoglicemia grave: soccorso con glucagone
“Il trattamento dell’ipoglicemia grave, con il paziente in stato di incoscienza, richiede l’intervento di altre persone. Le persone a stretto contatto con i diabetici (genitori, coniugi, amici) devono essere adeguatamente istruite sulla gestione di tale evenienza. In caso di alterato stato di coscienza, si deve ricorrere alla somministrazione di glucagone, ormone ad azione opposta all’insulina, capace di aumentare la glicemia. Se non si disponesse di tale soluzione occorrerebbe chiamare subito un’ambulanza, affinché il personale medico possa somministrare glucosio endovena”.
Novità farmacologica: glucagone a somministrazione nasale
Novità farmacologica: la disponibilità di glucagone a somministrazione nasale, che garantisce una maggiore rapidità di intervento per semplificazione della modalità di somministrazione ed è di più facile conservazione.
Fino ad oggi era disponibile in farmacia il kit d’emergenza rappresentato dalla fiala di glucagone da somministrare intramuscolo o sottocute previa ricostituzione della soluzione e conservazione in frigorifero. Attualmente è disponibile uno spray da somministrare con un unico puff intranasale, caratterizzato da assorbimento passivo, senza necessità di contemporanea inspirazione, conservabile a temperatura ambiente, ad unica posologia per adulti e bambini 3mg, rappresenta un valido aiuto nella gestione dell’ipoglicemia severa.
CARISSIMI TUTTI il prossimo articolo sarà pubblicato dopo la metà di MARZO. Mi concedo una pausa per un viaggio. A PRESTO!!!!!
Parleremo di OBESITA’
Semplice, chiaro, esaustivo come sempre Dott. Mingardi.
Efficace, esaustivo e chiaro, una lettura scorrevole e interessante !!! Grazie Dottore 😀😀😀