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Prima della scoperta dell’insulina nel 1921, la vita dei diabetici soprattutto di quelli con diabete di tipo 1 era estremamente difficile e, nella maggior parte dei casi, breve. L’aspettativa di vita era quindi di pochi mesi o al massimo un paio d’anni dopo la diagnosi.

E sapete perché i diabetici sopravvivevano? Perché bevevano tanta acqua!!!!!!!!! Ricordate che l’acqua è la nostra fonte di vita essenziale; i medici cercavano di prolungare la vita dei pazienti con diete ipocaloriche e povere di carboidrati, che in pratica li portavano quasi alla fame.

I protagonisti della scoperta dell’insulina

  1. Frederick Banting (medico canadese)
  • Ebbe l’intuizione decisiva nel 1920: isolare l’insulina legando e bloccando una parte del pancreas per impedire che gli enzimi digestivi distruggessero l’ormone.
  • Non era un ricercatore esperto, ma era determinato.
  1. Charles Best (studente di medicina)
  • Collaborò con Banting come assistente. Insieme lavorarono per estrarre l’insulina da cani da laboratorio.
  1. John Macleod (professore all’Università di Toronto)
  • Supervisionò l’esperimento, fornendo laboratorio, strumenti e animali.
  • Inizialmente scettico, fu poi fondamentale nel guidare la ricerca.
  1. James Collip (biochimico)
  • Fu incaricato di purificare l’estratto grezzo di insulina per poterlo usare negli esseri umani.
  • La sua purificazione fu il passo decisivo per l’uso clinico.
Superare la paura dell’insulina: il supporto giusto fa la differenza Molti pazienti, soprattutto con diabete di tipo 2, vivono con timore il momento in cui il medico propone la terapia con insulina. Ma perché tanta paura? Secondo il dottor Roberto Mingardi, specialista in medicina interna attivo tra Vicenza e Padova, spesso è questione di pregiudizi. L’insulina non è un segno di fallimento: è uno strumento terapeutico efficace, essenziale per chi non riesce più a mantenere la glicemia sotto controllo con le sole pillole. Le moderne penne insuliniche sono semplici da usare e praticamente indolori. Inoltre, le nuove insuline settimanali stanno rivoluzionando la vita dei pazienti, offrendo maggiore libertà e meno stress quotidiano. Chi si affida al dottor Mingardi riceve un percorso su misura, che parte dall’ascolto delle esigenze individuali e si sviluppa attraverso un’educazione terapeutica chiara, empatica e costante. Accettare l’insulina oggi significa proteggere la propria salute domani.

Primo Paziente a ricevere INSULINA

Nel gennaio 1922, un ragazzo di 14 anni, Leonard Thompson, fu il primo paziente a ricevere insulina.  La prima iniezione fu inefficace e provocò reazioni negative. Dopo la purificazione di Collip, la seconda iniezione salvò la vita di Leonard: la glicemia calò drasticamente e i sintomi migliorarono.

Per il diabetico tipo 1 l’insulina è un farmaco salva vita; per il diabetico tipo 2 all’ inizio c’è ancora circa un 50% di produzione; ma dopo 20 – 30 anni di diabete, specie se non ben controllato, anche il tipo 2 può esaurire questo bene prezioso.

La terapia insulinica spiegata dal dottor Mingardi Perché molte persone con diabete temono l’inizio della terapia insulinica? Il dottor Roberto Mingardi, esperto in gestione del diabete a Vicenza e Padova, risponde con chiarezza: “C'è ancora molta disinformazione”. L’insulina è un ormone naturale e, quando il corpo non riesce più a produrla, è necessario integrarla. Per il diabete di tipo 1 è indispensabile da subito; per il tipo 2, spesso entra in gioco dopo molti anni di malattia. Grazie ai progressi della medicina, oggi esistono terapie sempre più comode: dalle penne sottilissime alle nuove insuline settimanali, che riducono drasticamente il numero di iniezioni annuali. Il dottor Mingardi accompagna ogni paziente nella scelta più adatta, costruendo un piano personalizzato che considera abitudini, stile di vita e valori glicemici. Superare la paura è possibile, specialmente se si è seguiti con empatia, ascolto e competenza.

L’ incubo di tutti i diabetici, specie i tipi 2, è quello di iniziare la terapia con insulina perché hanno:

  • Paura degli aghi

Molti associano l’insulina alle iniezioni quotidiane, e per chi non ha mai fatto un’iniezione a sé stesso può sembrare qualcosa di traumatico.

In realtà: Gli aghi moderni sono sottilissimi (quasi impercettibili). Le penne insuliniche sono molto semplici da usare. La maggior parte delle persone si abitua rapidamente e non sente quasi nulla.

  • Timore di “essere peggiorati”

Quando il medico prescrive l’insulina, alcuni pensano: “Vuol dire che il mio diabete è fuori controllo, che sto peggiorando.”

Ma la verità è:

  • L’insulina non è un fallimento, è solo un altro strumento.
  • Per il diabete di tipo 1 è necessaria fin dall’inizio.
  • Per il tipo 2, a volte è l’unico modo per tenere sotto controllo la glicemia quando i farmaci orali non bastano più.

L’obbligo della routine

L’insulina va fatta a orari precisi, seguendo schemi alimentari e attività controllate.
Questo può far sentire la persona “legata” o prigioniera della malattia. Non è facile vivere spontaneamente quando tutto deve essere pianificato.

Il sentirsi diversi

Chi prende insulina può sentirsi diverso dagli altri, specie se deve fare la puntura in pubblico, o al lavoro a a scuola.  Alcuni provano vergogna o imbarazzo, anche se non dovrebbero.

Il peso mentale costante

Il diabete richiede attenzione continua: misurare la glicemia, pensare a cosa si mangia, controllare i sintomi.  Tutto questo può causare stanchezza mentale, chiamata anche “diabetes burnout”.

Il bisogno di comprensione

Spesso chi sta attorno a una persona con diabete non capisce davvero quanto sia difficile.
Questo può portare a sentirsi soli, anche se si è circondati da gente.

Idee sbagliate o miti

Frasi come:

  • “Chi inizia l’insulina poi muore presto.” L’insulina salva vite, non le accorcia.
  • “L’insulina fa ingrassare.” Può causare un po’ di aumento di peso solo all’inizio, ma si gestisce facilmente con dieta e movimento.
  • “Crea dipendenza.” Non crea dipendenza: è un ormone naturale che manca o è insufficiente.

Paura delle ipoglicemie

L’insulina può causare ipoglicemia se si sbaglia il dosaggio o si salta un pasto.

Ma oggi: Ci sono sensori glicemici continui che avvisano in tempo reale. Le insuline moderne sono più stabili e prevedibili. Nuove terapie, come l’insulina settimanale o le future pillole, possono alleggerire questo peso. Meno iniezioni, più libertà, meno pensieri quotidiani.

Una grande novità nel trattamento del diabete arriva nel 2024: l’approvazione da parte dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) della prima insulina settimanale al mondo, chiamata Awiqli . Questa insulina è un analogo dell’insulina basale, progettato per essere somministrato una sola volta alla settimana.

Le due nuove insuline settimanali:

  1. Awiqli® (Icodec) – prodotta da Novo Nordisk
  2. Efsitora alfa (LY3209590) – sviluppata da Eli Lilly

 Cos’hanno di speciale?

Entrambe sono insuline basali cioè servono a mantenere la glicemia stabile durante il giorno e la notte.  La novità è che si fanno solo una volta alla settimana, invece che ogni giorno.

💉 1. Awiqli® (Insulina icodec)

  1. Già approvata in Europa nel 2024
  2. Si fa una volta alla settimana con una penna
  3. Efficace per abbassare la glicemia nel diabete tipo 2
  4. Sta mostrando risultati promettenti anche nel tipo 1 (ma va valutato con il medico)
  5. Vantaggi per i pazienti:
  • Solo 52 iniezioni all’anno, invece di 365
  • Più comodità e meno stress
  • Meno dimenticanze = più controllo sulla glicemia

💉 2. Efsitora alfa (Insulina Lilly)

  1. Ancora in fase di approvazione (arriverà probabilmente nel 2025)
  2. Anche questa si fa una volta alla settimana
  3. Ha mostrato di funzionare altrettanto bene rispetto alle insuline quotidiane nei test clinici
  4. Vantaggi per i pazienti:
  • Settimane più libere da aghi
  • Meno probabilità di saltare una dose
  • Buon controllo della glicemia

❤️ Perché è una buona notizia?

Perché rende la vita più semplice a chi vive con il diabete:

  • Meno punture
  • Meno complicazioni
  • Migliore qualità della vita
  • Più facile seguire la terapia nel lungo termine

🧪 Cosa dicono gli studi?

  • Awiqli ha mostrato stessi risultati o migliori nel controllo della glicemia rispetto a Tresiba o Lantusc o Toujeo o Abasaglar
  • Efsitora ha dimostrato risultati paragonabili alle insuline Lente giornaliere con anche una buona stabilità nei valori di glicemia durante la settimana.

🗣️ Quando può essere utile passare a una settimanale?

Potrebbe essere una buona scelta per chi:

  • Si dimentica spesso di fare l’insulina
  • Ha una vita piena o disorganizzata
  • Vuole meno aghi
  • Ha bisogno di semplificare la gestione del diabete
  • È all’inizio della terapia insulinica e ha paura delle iniezioni quotidiane

⚠️ Attenzione però:

  • Non è per tutti. Il medico valuta il tuo tipo di diabete, il controllo glicemico e altri fattori.
  • Se prendi altra insulina per i pasti (rapida), quella va ancora fatta tutti i giorni.
  • Il passaggio va programmato con attenzione per evitare squilibri

Nel prossimo articolo, l’argomento trattato sarà l’ipertiroidismo, con un focus sui sintomi, le cause e le possibili terapie.

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